Anche quest’anno si è conclusa la festa di primavera, che porta con sé le qualità della stagione. Colori, canti, laboratori, manufatti, pietanze, danze… Si celebra questo momento dell’anno in ogni aspetto che rappresenta la scuola Waldorf.
La scuola, di qualsiasi indirizzo essa sia, auspicabilmente dovrebbe accompagnare le famiglie durante tutto l’anno, dovrebbe creare un senso di fraternità tra tutte le persone che vi ci partecipano. Da sempre le società umane hanno celebrato i momenti di passaggio nell’anno. Erano proprio queste celebrazioni che creavano un profondo senso di unione non solo tra gli esseri umani ed i ritmi della natura, ma anche tra uomo e uomo.
Così è stato per la nostra festa, legata alla rinascita della primavera, nel celebrare la comunità che si crea ogni giorno attorno alla scuola.
Per i bambini abbiamo preparato laboratori manuali, tra il profumo di biscotti al cioccolato e di fiori raccolti nei campi di rugiada, tra le mani che impastano l’argilla per esprimersi nella forma degli animali e con i semi per propiziare ad una rinascita, tra gli intrecci di coroncine per adornare il capo e la creazione di bolas per giocare l’equilibrio… e con i giochi antichi portati dai genitori ci siamo divertiti con semplicità. Così anche sono tornati gli artigiani con il lavoro prezioso delle proprie mani. Unguenti e creme per guarire o semplicemente illuminare la pelle, biscotti e delizie da mangiare, gioielli e cose preziose di ogni tipo.
Ognuno si è impegnato, secondo la propria capacità, creatività ed ovviamente disponibilità, per dare forma alla festa di primavera. C’è chi ha partecipato cucinando delle pietanze per il ristoro o dando proprio la disponibilità per servire all’angolo ristorante, chi semplicemente ha riordinato e pulito o chi ha organizzato laboratori o giochi. Grazie al piccolo contributo legato alle attività ed al mangiare questa festa riesce anche ad autosostenersi ed autofinanziarsi.
Queste occasioni sono sempre aperte verso l’esterno, chiunque può partecipare ed anzi diventa un vero e proprio open day per le famiglie incuriosite dalla scuola, come questa volta in cui abbiamo avuto anche tante nuove iscrizioni.
La scelta di aprire le feste ed, in generale, di mantenere di mantenere aperta la scuola serve proprio a far percepire un sano principio di comunità umana sia a chi è dentro la scuola, sia a chi potrebbe scegliere di farne parte. Non solo la pedagogia, ma in generale il pensiero antroposofico cerca di vedere l’essere umano secondo la sua vera natura, che tra le sue varie sfaccettature è sociale.

Una buona educazione alla socialità passa anche e soprattutto attraverso le feste e la festa di primavera. Non è una festa di fine anno o una semplice scusa per stare insieme, è una occasione pedagogica per i bambini e di crescita personale per gli adulti, di creare una socialità sana in ogni ambito, nel lavoro (mercatino) nel divertimento (giochi) nel mangiare e nella cura (pulizia).
Come immagine di questo processo, alla fine della festa di primavera, abbiamo danzato attorno al palo di Maggio (Beltaine). Attorno ad un palo centrale si danza tutti insieme, tenendo in mano dei fili che man mano si intrecciano tra di loro. Questa usanza antichissima rappresenta proprio l’intrecciarsi delle diverse persone, ognuno con le proprie qualità, che insieme si sposano per creare qualcosa di nuovo. È legato alla fertilità della terra e a tutto ciò che nasce dalla unione. Così che ancora oggi non dimentichiamo mai, specialmente in primavera, di quanto sia preziosa la vita quando la condividiamo insieme agli altri e di quanto siamo sereni quando attorno a noi abbiamo una società che ci rispecchia e ci sostiene.
testo a cura di Sonia e Valerio
