Sul Convegno Mondiale a Dornach…

Dal 10 al 15 aprile si è tenuto a Dornach, presso il Goetheanum, il convegno mondiale degli insegnanti Waldorf. È un appuntamento che ricorre ogni quattro anni.

Questa volta anche la nostra scuola era rappresentata, maestra Francesca ed io eravamo tra i mille docenti arrivati da tutti i continenti: 70 nazioni presenti: dalla Nuova Zelanda alla Namibia, dalla Corea alla Russia, dal Tibet all’Arabia, dalla Cina alla Svezia, dall’Egitto agli Stati Uniti…

(Sul tavolo della segreteria potete visionare il catalogo di tutte le scuole del mondo).

Immaginate il globo terrestre…ogni mattina attorno alle 8…, scolaresche in piedi, con le mani sul cuore… insieme ai loro maestri, ognuno nella propria lingua, recitano la stessa poesia di inizio giornata:

Io guardo nel creato

In cui risplende il sole

In cui brillan le stelle

In cui giacciono le pietre

Vivendo crescon piante

L’animale sentendo vive

E in cui l’uomo, con l’anima dimora offre allo spirito

Io guardo nell’anima che vive entro me.

In tutto il mondo, con queste parole risuona la voce dei bambini che incarnano già il futuro.

Anche lì a Dornach abbiamo cominciato le giornate con la declamazione di queste frasi in tante lingue, e poi abbiamo proseguito il lavoro dedicandoci al tema centrale del convegno:

“La cura, la salute e l’educazione dei bambini e dei giovani”

Attraverso questi temi specifici:

La relazione dell’individualità con il proprio corpo

La relazione del bambino con i regni della natura

Le relazioni sociali dei ragazzi nello scenario multirazziale.

Approfondendo questi aspetti ci siamo confrontati su quanto le qualità ‘umane’ siano oggi da ‘riconoscere e da salvaguardare’ ancor prima di essere poste al centro degli approcci educativi.

Per le scuole Waldorf questo riconoscimento e questa salvaguardia stanno divenendo prerogativa imprescindibile, e sempre più lo saranno nell’avvenire.

Considerando gli ambiti didattici ci si è soffermati su quanto è necessario essere accorti a non cadere vittime dell’illusorio mondo della tecnica, ne dell’abbandonarsi inconsapevole alle sole forze della natura.

Tra questa polarità bisogna ricercare il terzo elemento, quello centrale, prettamente umano, che passa attraverso il linguaggio, la memoria, il movimento, la manualità, l’esercizio artistico.

“L’umano si educa attraverso l’umano”

Nell’approfondimento dell’Antropologia antroposofica e nell’applicazione vivente del nostro piano di studi possiamo trovare gli strumenti idonei alle necessità umane odierne e future.

Questi argomenti sono sorti vividi dai numerosi racconti di esperienze personali dei relatori, ora insegnanti ora uomini di cultura provenienti da differenti ambiti della società internazionale.

I lavori del convegno si sono svolti attraverso conferenze mattutine, per le quali eravamo tutti insieme nel monumentale teatro dalle vetrate colorate, e ancora in differenti gruppi di studio per l’approfondimento dei vari argomenti proposti dai relatori, nelle numerose e capienti sale dislocate tra il Goetheanum ed altre strutture ad esso vicine. Tante le attività artistiche che potevamo seguire: dall’arte della parola, al canto, ai giochi sociali, al modellaggio, alla scultura del legno, ai giochi con le mani per i bimbi piccoli.

Le serate, infine, erano state allietate da bellissimi spettacoli di euritmia, cori, musica e anche una coreografia di ginnastica bootmer. Alcune di queste presentazioni erano a cura di professionisti, altre di alunni delle scuole Waldorf o degli studenti dei seminari di formazione. Tutti davvero apprezzatissimi e accompagnati da calorosi applausi.

Dall’Italia erano diverse le scuole presenti, ma quando si nomina la scuola di Puglia viene incontro dai colleghi sempre tanto affetto e simpatia. E di questi sentimenti ci viene sempre richiesto di farci testimoni nei confronti di tutta la nostra comunità.

Nello spirito di questo bollettino, che vuole far giungere nelle nostre case notizia di quanto accade strada facendo a scuola e in associazione, mi auguro di essere riuscita, anche con queste poche parole, a trasmettervi una sfumatura dell’atmosfera che abbiamo vissuto durante questo evento.

In sostanza, l’appartenenza ad un grande, grandissimo ‘movimento pedagogico’ che pone il benessere delle nuove generazioni al centro del proprio agire e delle proprie ricerche.

Maestra Anna Rossetti

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