Retrospettiva conferenza della dott.sa Silvana Leo

La parassitosi dei bambini: il lavoro sociale come possibile spunto per una terapia efficace

Lo scorso 17 marzo il nostro medico scolastico, la Dott.ssa Silvana Leo, ha incontrato parte della nostra comunità tra maestre e genitori per affrontare un tema che riguarda tutti, in modo più o meno cosciente: la parassitosi intestinale. La problematica degli ossiuri, parassiti intestinali, costantemente ritorna in auge tra gli argomenti da trattare, non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti sebbene non sia facile riconoscerne i sintomi. Questi parassiti non causano gravi patologie, il loro vivere nella parte più buia del nostro intestino però, non porta nemmeno un benessere fisico. Specialmente nei più piccoli possiamo evidenziare degli atteggiamenti ambigui (soprattutto durante i giorni di luna piena) come strisciare per terra, pruriti, agitazione, bruxismo…
I parassiti intestinali sono esseri antisociali, si trovano a un gradino più basso rispetto ai lombrichi, che al contrario sono animali sociali e benefici; seppur vivendo anche loro al buio della terra i lombrichi scavano delle gallerie permettono all’aria e all’acqua di penetrare fin negli strati più profondi del suolo… Gli ossiuri sono paragonati ai pidocchi, anche loro esseri antisociali che si trovano un gradino più in basso rispetto alle api e alle formiche che sono animali sociali e portano diversi benefici alla terra…e all’uomo.

Come possiamo contrastare lo svilupparsi di questi parassiti? Gli ossiuri vivono al buio e al “freddo”, quindi la prima cura più efficace sarà portare luce e calore sia in senso stretto del calore fisico (questo si sviluppa nel bambino con la cura nel vestiario) ma anche nella cura nei gesti. Ancora una volta uno strumento valido che può sostenere è il ritmo, cerchiamo di non vivere nell’improvvisazione ma ricerchiamo nelle nostre giornate caotiche un’armonia dettata dalle piccole azioni quotidiane.

L’aglio come terapia di gruppo

La proposta dalla dottoressa per affrontare e arginare questa problematica in modo pratico è l’assunzione dell’aglio o/e delle carote in modo regolare per una settimana o dieci giorni. Ma cosa hanno in comune questi due elementi? La loro parte commestibile sviluppa nel terreno e protendono con il loro fogliame verso la a luce, per questo racchiudono le giuste forze vitali per contrastare la parassitosi.

Un altro aspetto importante per noi adulti può essere la meditazione, questa può lavorare più in profondità, a tal proposito la Dott.ssa ci ha invitati a leggere la Meditazione di San Michele tutte le sere e tutte le mattine, l’abbiamo letta assieme durante la conferenza e ve la lasciamo qui di seguito.

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